Italia - Venezia GRAN TEATRO "LA FENICE"

Dettagli

  • Progetto
    Aldo Rossi
  • Executive design
    Arassociati
    Milano, Italia
  • Anno
    2003
  • Brands

Tra gli elementi di originalità che caratterizzano il progetto di Aldo Rossi per la ricostruzione del Teatro La Fenice si individuano sicuramente il forte carattere di trasformazione tipologica ed evoluzione delle parti che compongono il complesso teatrale e la ricercata volontà di legare la nuova struttura non solo a Venezia ma più in generale al mondo veneto. Confrontandosi con temi compositivi, architettonici e urbani, di grande attualità, il progetto, nel suo farsi edificio, integra elementi di ricostruzione filologica, restauro, innovazione e nuova costruzione.
Se all’esterno la città si presenta come un grande teatro, questo organismo teatrale al suo interno è concepito come una piccola città con parti riconoscibili e costitutive.
Il fronte principale, su campo San Fantin, introduce alle Sale Apollinee sezionate in modo da evidenziare le parti restaurate, le sale del ridotto e delle esposizioni nel “soffittone”; segue la Sala Nuova, con il frammento palladiano, rappresentata come il fulcro della nuova struttura tra le Sale Apollinee e la cavea storica ricostruita integralmente; si apre poi il fronte ribaltato del palcoscenico con i palchi sezionati, la platea e il sottoplatea: la presenza al centro della scena dell’antico sipario perduto con la vittoria di Lepanto identifica simbolicamente il tipo di ricostruzione storicistica proposta per questa parte.

Il corpo tecnico della macchina scenica chiude la sequenza verso il fronte acqua. Per questo importante intervento Molteni&C ha studiato e sviluppato l’allestimento di ampie parti del teatro, definendo una sorta di scatola lignea all’interno del prestigioso contenitore: palchi, boiserie, controsoffitti; gli arredi degli spazi con poltroncine, seggiole, mobili per l’atrio, sedute del foyer. Particolarmente impegnativa è stata la realizzazione del modello al vero di una parte della basilica Palladiana, voluto da Aldo Rossi per la Sala Nuova. Interamente costruito in cipresso massiccio non trattato perché se ne possa avvertire il profumo, il rivestimento, oltre al frammento alto sei metri, comprende la balconata con colonne tornite e trabeazione, effettuata secondo i canoni dell’architettura palladiana. L’accurata esecuzione delle fasi produttive e di montaggio è risultata determinante per garantire la precisione assoluta degli incastri con i successivi interventi di pavimentazione, intagliatura, sovrapposizione di elementi speciali decorati.